Il borgo più bello del 2023 a pochi chilometri da Roma

Il 9 Aprile, 20 borghi d’Italia, esattamente uno per regione, si sono sfidati per vincere il premio “Borgo dei Borghi” del 2023, che ha visto premiato dalla trasmissione Kilimangiaro su RAI Tre, il piccolo borgo di Ronciglione, nei pressi di Viterbo.
Il paese natio di Marco Mengoni ha superato l’agguerrita concorrenza di Sant’Antioco in Sardegna e di Salemi in Sicilia, portando a casa la decima edizione del contest del programma della RAI.

Cosa rende speciale questo luogo? Innanzitutto, il suo folcloristico Carnevale, uno dei più caratteristici in Italia e uno dei più importanti a livello nazionale,  che affonda la sua tradizione già a metà del ‘500, derivante dal carnevale romano rinascimentale e barocco che prendeva spunto dai Saturnali, un antico rito dove la popolazione si abbandonava alla dissolutezza, alla lussuria e ad ogni forma di piacere.
Il filo conduttore era l’allegria e non esistevano differenze di ceto, con i servi che si travestivano da padroni e viceversa, bevendo e mangiando insieme.
Nel 1538 Papa Paolo III Farnese, per festeggiare l’investitura del figlio Pier Luigi Farnese a duca di Castro e Ronciglione, concesse ai ronciglionesi tre giorni di bagordi molto ben apprezzati dalla popolazione, che da lì a pochi anni ne fece una vera e propria festa.
L’origine storica di questo evento, si intreccia con la leggenda quando si parla di uno degli appuntamenti più caratteristici della festa, la Parata degli Ussari.
Si narra che un capitano degli ussari (militare facente parte di un’unità di cavalleria leggera, ndr) francesi, che si trovava di stanza a Ronciglione in difesa dello Stato Pontificio, si innamorò di una bella dama del luogo, e per pavoneggiarsi davanti ai suoi occhi, iniziò a sfilare più volte alla testa dei suoi dragoni, dando così origine alla tradizione che ogni anno viene ripetuta con una suggestiva parata.

Durante il periodo definito “Farnese”, l’omonima famiglia fece degli importanti interventi strutturali nel borgo, e fu infatti quello più significativo a livello di popolazione e rilevanza nel territorio, fino alla stabilizzazione negli ultimi decenni dove più o meno 3 mila persone vivono con costanza il piccolo borgo ancora oggi.

Il Borgo, come molti nella Tuscia, è nato come base per ricollocare le popolazioni dei territori, e partendo dal fulcro della città, ovvero la Chiesa, si costruì successivamente il complesso abitativo. Quella con cui Ronciglione si identifica, oltre al Duomo cittadino, è sicuramente quella di Santa Maria della Provvidenza, che sorge oggi sul ciglio di una rupe.
La Rocca è un altro luogo importante della cittadina, eretta nell’Alto Medioevo dai Prefetti di Vico a guardia dell’unico accesso naturale alla città. È conosciuta col nome popolare de “I Torrioni”, e vi hanno soggiornato vari papi tra cui Papa Sisto IV e Papa Paolo III.

Passeggiando verso il Municipio, si possono ammirare vari cimeli storici tra cui un sarcofago romano con figure in rilievo e una lapide commemorativa della visita di Vittorio Emanuele III, avvenuta nel 1890.
Davanti al Palazzo, da notare sicuramente la Fontana degli Unicorni, eretta dai Farnese dove le iconiche teste degli esseri mitologici spuntano da una vasca irrorando quella sottostante con zampilli d’acqua coreografici all’alba e al tramonto.
Il luogo gode anche della vicinanza con il lago più alto d’Italia, ovvero il Lago di Vico, circondato dalle vette dei Monti Cimini, incastonato a sua volta nella Riserva Naturale Regionale Lago di Vico.
Tutto questo a pochi chilometri tra Roma, in un equilibrio ben solido tra natura e città.

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