“Aria Pesante” e come cambiarla

La E-mobility rappresenta un’opportunità unica per rendere sostenibile la mobilità privata e pubblica, ma necessita ancora di investimenti mirati, innovazione e soprattutto della sensibilizzazione dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni. Il progetto europeo per la riduzione delle emissioni dei gas serra sta procedendo spedito verso la sua deadline, che per un commercio di veicoli solo elettrici nel Vecchio Continente è prevista per il 2035, e a poco più di un decennio in Europa i numeri dell’elettrico sono in aumento, anche se sembra persistere una leggera diffidenza proprio nel nostro paese.

Il prezzo delle macchine, ancora ritenuto molto alto, e la percezione di carenza di colonnine sono le prime rimostranze di un cliente difficile da convincere come quello italiano, che comunque, tolta una leggera flessione a fine 2022, sembra intenzionato a voler accogliere la transizione in elettrico (secondo una ricerca di Prima Assicurazioni per Nielsen circa il 75%), che però secondo gli intervistati andrebbe sostenuta, perlomeno in questa fase ancora inziale, da incentivi pubblici (31,3% è frenato dal prezzo ritenuto poco accessibile delle macchine, e il 17,7% auspica su questa linea delle agevolazioni da parte del governo).

Secondo il sentimento comune quindi, una sinergia tra pubblico e privato è una strada che sicuramente aprirebbe ad una più veloce “conversione”, in un mondo, quello dei trasporti, che ha bisogno di un rinnovamento. Secondo gli ultimi dati dell’Ispra (istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), in Italia il settore dei trasporti genera il 25,2% delle emissioni totali climalteranti, di cui il 92,6% derivano dal trasporto stradale In particolare il comparto è responsabile del 50% circa delle emissioni di ossidi di azoto e del 13% di particolato (polveri sottili sospese nell’aria).

A livello continentale, secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) il settore dei trasporti produce all’incirca un quarto delle emissioni di CO2 totali in Europa, di cui il 71,7% proviene dal trasporto autostradale.
Le automobili infatti sono tra i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico in Europa, considerando che secondo alcuni dati del Parlamento Europeo esse causano il 60,7% delle emissioni di CO2 legate ai trasporti.
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